Erano le 6 del mattino del 4 novembre 1966 quando l’Arno ruppe dopo più di un secolo gli argini, trasformando Firenze in una città devastata. Ancora oggi alcuni palazzi del centro portano segnato il livello che l’acqua raggiunse e fu in quei giorni che nacque l’espressione “angeli del fango”. Migliaia di giovani giunsero da tutto il mondo per aiutare i fiorentini sconvolti dalla tragedia e tentare di recuperare le opere d’arte sommerse dalla furia delle acque. Tra loro il futuro senatore americano Ted Kennedy, la cantante Joan Baez e il giovane politico tedesco Gerard Schroeder. L’Opificio delle Pietre Dure, da quell’anno, è impegnato a restaurare capolavori feriti dall’alluvione. Quest’anno la città racconta quei giorni attraverso rassegne e iniziative.