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Un affascinante dialogo tra luci e ombre

In un'epoca in cui l'arte si fonde con la realtà, Aurelio Amendola, nato a Pistoia nel 1938, è sicuramente un maestro nell'arte della fotografia, ma forse sarebbe più appropriato definirlo un alchimista della luce. La sua carriera fatta di rigore e sostanza inizia negli anni '60, sempre lontana dai frivoli salotti dell'arte contemporanea, accompagnato solo con una Hasselblad che fissa la luce come nessun'altra e il suo occhio critico che la poetizza nella sua essenziale purezza. Amendola gioca con ombre e chiaroscuri, tratteggiando con la sua macchina fotografica non solo immagini, ma interi mondi. Il suo sguardo penetra la superficie delle cose, svelando la danza silenziosa tra la luce e la materia, tra il visibile e l'invisibile. Le sue fotografie del Rinascimento italiano non sono mere rappresentazioni, ma appaiono come rivelazioni, scoperte, universi nascosti che disvelano in ogni scatto la lingua dell'anima e del tempo.

Nel 1994, il lavoro "Un occhio su Michelangelo" si distingue come un'opera di rara bellezza, vincendo il Premio Oscar Goldoni. Con questo libro, non solo fotografa le Cappelle Medicee, ma cattura l'essenza stessa del genio michelangiolesco, in un dialogo silenzioso che attraversa i secoli. Con la sua Hasselblad non si limita a immortalare la pietra e il marmo, egli esplora anche il volto umano dell'arte, catturando l'essenza di figure come De Chirico, Schifano, Warhol. In queste immagini, gli artisti non sono semplici soggetti, sono co-protagonisti di una narrazione visiva che esplora il confine tra realtà e sogno, tra l'arte e la vita. Nei suoi viaggi attraverso la lente, ha intessuto relazioni con giganti dell'arte come Marini e Burri, relazioni che oltre il mero scambio artistico hanno toccato le corde dell'amicizia e della comprensione reciproca. La sua arte, esposta in gallerie di fama mondiale e onorata nei templi della cultura tra cui Galleria degli Uffizi e l'Ermitage, parla una lingua universale: quella della ricerca incessante della bellezza, del significato nascosto dietro ogni angolo di luce e ombra. Se l'artista Amendola ha fatto di ogni fotografia un racconto e di ogni immagine un viaggio, è certamente Aurelio l'uomo, che ha fatto di ogni scatto un'istante di vita, un passo in avanti verso il bello che ci rende umani. ph.©Aurelio Amendola 

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